1556 | I Dieci Libri Dell' Architettvra di M. Vitrvvio

Título curto

1556 | I Dieci Libri Dell' Architettvra di M. Vitrvvio

Título completo

I Dieci Libri Dell' Architettvra di M. Vitrvvio Tradvtti et Commentati da Monsignor Barbaro Eleito Patriarca D´Aqvileggia. Con due Tauole, l´una di tutto quello si contiene per i Capi nell´Opera, l´altra per dechiaratione di tutte le cose d´importanza

Autor

Daniele Barbaro

Data 1ª edição

1556

Citação 1

«Ma di sopra con quadrelli di otto once far si deono i pilastrelli, cosi dispoſti, che sopra quelli si possano fermar le tego le di due piedi, ma i pilastrelli siano alti due piedi, & fatti siano con argilla ò creta, e capelli ben battuta, & à quelli si soprapongan tegole di due piedi, che sostentino il pauimento. Le concamerationi, ò uolti seranno piu utili fe si faranno di muratura. Ma se si saranno tasselli, e di legname bisogna porui sotto l’opera di terra cotta, & farla à questo modo. Facciansi le regole, ò lame, ò gli archi di ſerro, & questi con ispessissimi oncini di ferro siano sospesi al ta sello, & quelle regole, ò archi sieno disposti in tal modo, che si possino sopra due di quelli ponere le tegole, senza i loro margini, & iui collocarle, & cosi tutte le uolte posandosi, e fermandosi sopra ferro sian condotte, è perfette, & i constregnimenti, & legamenti di quelle uolte dalla parte di sopra siano coperti leggiermente con argilla battuta in sieme con pelli, ma la parte di sotto, che riguarda al pauimento prima sia con testole rotte, & calce rimboccata, e sgrossata, dapoi con belle coperte polita, intonicata, e biancheggiata, & queste uolte se doppie seranno ne i luoghi, ò celle detti scaldatoi, seranno piu useuoli, percioche l’humore non potrà far danno al palco, ò tassello, ma fra due uolte potrà uagare.
*Vitr. ce insegna come douemo fare i uolti, & il Cielo de i bagni, & quanto alla materia, & quanto alle parti, ma prima egli ci dimostra come bisogna fare il pauimento del bagno per alzarlo da terra, & dall’humore, dicendo, che laſtricar bisogna con tegole d’un piede, e mezzo il piano, ilquale penda uerso la bocca del fornello. Sopra il lastricato uuole, che si drizzino alcuni pilastrelli alti due piedi fatti di quadrelli* di due terzi di piede, e smaltati con *Creta, e cimatura, ben è spadazzata, è battuta, ilche si fa, perche stia salda al fuoco, sopra i pilastrelli egli s’impone le tegole di due piedi, queste tegole sostentano il pauimento, sotto ilquale si poneua il suoco, che per certe trombe, ò canali nelle grossezze de i pareti uaporaua in su, come ancho s’è auuertito in alcuni luoghi ritrouati nouamente, doue si stima, che gli antichi faces ser calde le loro stanze à questo modo, ilche perche è cosa degna di sapere, con le figure l’ho dimostrato nel seguente libro, al Decimo cap. Quanto aspetta alle concamerationi, ò cielo de i bagni ( come ho detto) Vit. ci da le regole, & dice, che in due modi si possono fare, l’uno, è di muratura, l’altro diopera di legname, bisogna considerar le parti di sotto di mezzo, & di sopra, & il modo di farle.* *Le parti dette sono tut to un corpo, ilquale ha bisogno d’esser sostentato, perche senza legamento ruuinerebbe. Et però il legamento si far à in questo modo.* *Farannosi le uolte, & gli archi di ferro, con liste è lame di ferro attrauerſati, & incrocciati, & questi archi, ò liste siano con spessi uncini à guisa di Ancore attaccati al tauolato, ma tanto larghe una dall’altra che sopra due di esse fermar si possano le tegste di due tegole, et questa ser à la parte di mezzo, ma disopra egli si far à come un terrazzo di creta con peli impastata, & ben battuta, & il cielo di sotto, che sopra sta al pauimento serà smaltato, erimboccato con testole peste, & calce, dapoi intonicato, e biancheggiato gentilmente, & se queste uolte seranno doppie daranno maggiore utilità. Hor hauendoci trattato del piano, & del uolto de i bagni, & quello che iui biſogna, che ſia, & come & di che materia si ha à fare l’uno, e l’altro, seguita, & ci da le miure, dicendo.*
Le grandezze de i bagni si hanno à fare secondo la moltitudine de gli huomini. ma siano però in questo modo compar tite, che quanto ha da esser la lunghezza leuandone un terzo fatta sia la larghezza oltra il luogo doue si sta ad aspettare d’intorno allabro, e la fossa, bisogna fare il labro sotto il lume, accioche quelli, che stanno d’intorno non toglie no il lume con l’ombre loro. Gli spatij de i labri, detti ſcole, cosi spaciosi deueno esser, che quando i primi haueranno occupati i luoghi, gli altri guardanti à torno possino stare dritti in piedi. La larghezza dell’alueo trail parete, & il Parapetto non sia meno di sei piedi, accioche il grado inferiore, & il puluino da quella larghezza ne caue due piedi, il Laconico, & le altre parti per li sudatoi congiunte siano al tepidario, & quanto seranno larghi tanto siano alti al la curuatura inferiore dello hemispero, & sia lasciato, il lume di mezzo nello hemispero, & da quello penda il coper chio di rame con catene attacc attaccato, ilquale alzandoſi, & abbaſſandoſi dia la tempra del ſudore, & però pare, che egli si debbia fare à sesta, accioche la forza del uapore, & della fiamma per le uolte della curuatura egualmente dal mezzo partendoſi, poſſa uagare.»

(Cap. X., Della Dispositione Et Delle Parti De I Bagni, 160-161)

Referência bibliográfica

Vitruvius, "I Dieci Libri Dell' Architettvra di M. Vitrvvio Tradvtti et Commentati da Monsignor Barbaro Eleito Patriarca D´Aqvileggia. Con due Tauole, l´una di tutto quello si contiene per i Capi nell´Opera, l´altra per dechiaratione di tutte le cose d´importanza", trad. Daniele Matteo Alvise Barbaro. Vinegia: Marcolini, 1556.

Acesso

Max Planck Institute for the History of Science, Library

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