1615 | L’Idea Della Architettvra Vniversale

Título curto

1615 | L’Idea Della Architettvra Vniversale

Título completo

L’Idea Della Architettvra Vniversale, Di Vicenzo Scamozzi Architetto Veneto, Diuisa in X. Libri.

Autor

Vicenzo Scamozzi

Data 1ª edição

1615

Citação 1

«DE BENEFICI CH APPORTANO LE VALTE A GLI edifici, e del far le Tribune, e delle Volte perfette, e delle dilumbate in varie maniere. Capo XIV.

LE VOLTE sono di tanta ficurezza nelle fabriche quando elle hanno buone mura, che perciò lodiamo grandemente, che si facciano, e massime ne´luoghi publici, perche si conferuano grandemente è basti questo solo essempio trà le cose antiche, che Cesare nell´espugnate Alessandria, e nel prenderla; perche le fabriche per la maggior parte erano fatte in Volto con tutto c´hauesse il Fuoco da più parti non arse, e ne ´moderni non sò che maggior sciagura si possi dire se non questa, che la Citta di Venetia hà sentito in diuersi tempi molte volte le fiamme, & il Fuoco, cosi dell´Arsenale, e del Palazzo publico, & di Rialto, e con rouina di tante contrate, e famiglie, e perdite di tante mercantie, e tutto per non vlar le Volte, rimedio tanto valido, e potente contra la forza del Euoco; oltre che se si facesse ben il conto, e bilanciasse il beneficio, e maleficio sono anco di manco spela, che il buttare e continuamente tante spele di legnami.
E PERCHE, come dice anco Vitruuio; nelle fabriche fa di bisogno considerate la fermezza, la comodità, e la belezza; perciò gli Antichi, i quali, come si vede, hebbero tutto il loro pensiero alla petuità de loro edifici: quindi è, che fecero la maggior parte d´essi in Volta; in tanto ch´anco nelle grandissime larghezze, come si vede nelle naui di mezo delle Thermi, di Tito, di Antonino, e le Dioclitiane e tante altre, non bastando le molte grossezze delle mura, e Pilastri, per se sole, vi aggiunsero di dentro via Colonne di buona grossezza à canto le mura, e compartite; in modo che togliuano sopra à gli ornamenti loro i piedi delle Volte, & à questo modo s´afficurauano, e lasciauano i luoghi comodi, ampi, e  spaciosi; acciò che seruisse al fine per cui erano fatti, e li rendeuano molto belli, & ornati da vedere.
E TALLHOR quando faceua di bisogno aggiuageuano nelle parti di fuori alcuni Pilastroni di rincontro alle Colonne, che sosteneuano le Volte, i quali erano ornati con Nicchi, e Tabernacoli, e Frontspici, & altri risalti, fatti con molta gratia, come si vede nelle medesime Therme; in modo che non diturpauano in parte alcuna l´edificio ; le quali cose si deono molto bene osseruare per fuggire quelli abusi, e disconci di metter ferramente, e catene da legar pali à trauerso a´luoghi; le quali maniere furono introdotte da´Barbari, e genti strauiere, e del tutto lontane dalle belle, e gratiose maniere dell´edificare; e però alle volie osseruate da alcuni moderni poco intendenci, e manco offeruatori del buono.
VERO È, che alle volte si potiamo assicurare con le catene di ferro sin tanto, che l´opera possi stabilirsi, e far buona presa, come facciamo noi nel far girare la Volta della Chiesa de´ Sanci Simeone, e Giuda in Padoua di forma quadrata leuatone i quattro angoli, in larghezza di L. piedi, e le sue mura grosse solo duoi piedi, e senza spalle ad alto ; vero è, che furono fatte di buonissimi mattoni cotti, e perciò à mezo al fianco di essa Volta, doue consiste il maggior contrasto, facemmo porre vna catena di ferro di honesta grossezza diuis a in otto perzi impernata ne gliotto angoli, emurata nella grossezza di essa Volta; la qual cinse con tanta forza, e leggiadria; essendo murata à spiche, e con archi rimurati, i quali portano tutto il peso verso gli angoli, & anco, e riempita da´piedi: laonde ella si è conseruata benissimo col suo coperto sopra, come si può vedere, e contra l´opinione della maggior parte de gli artefici quella Citti.
In simili occasionitanno anco efferti grandissimi i legamenti de´legnami , e massime sin tanto, che si assoddi l´opera : disponendioli ne´ luoghi più convencuoli, e doue facciano buona operatione. Sopra tutto vogliono esser riposti dall´humidita, nè mai nel mezo deile mura; perche si marciscono , ancora che si impegolassero, e si coprissero di lastre fortili di piombo ; c perciò vogliono esser legnami forti, e robusti.
La cvpola di Santa Maria del fiore in Fiorenza fatta da Filippo Brunellesco, hà de sue incate-nature trà vna Volta, e l´altra, (perche sono doppie) , e de´legnami forti di buona grossezza, & in molti luoghi ricoperti di lastre fottili di ferro ; e perciò le Volte à Cupola propriamente si conuengono ne´luoghi di forma Rotonda, ò Circolari ; e ne gli edifici antichi dentro , e fuori do Roma si veggono molti tempij Rotondi, & altri ad altro vso, come nelle Therme allegate : e gli vni , e gli altri di molta larghezza , e la Cupoletta de lTempietto di Santa Maria fuori di Rauenna di diametro di 37. piedi, e tutto d´vn pezzo di pietra: mà la maggior Cupola, che sia rimala in piedi sino hoggidì dentro di Roma, è quella del Pantheo, perche è di 120. piedi di Diametro, e come dice Plinio, e Dione Cassio, fatta da Marco Agrippa, al tempo d´Augusto Imperatore, contra all´opinione d´alcuni.
Si possono anco fare le Cupole sopra le piante quadrate alzando alcuni smussi ne gli angoli, e gettando per ogn´vna delle faccie vn´Arco: nella sommità de´quali si principia poi ad eleuare la corona, ò ghirlanda, e Cornice, e quì sopra la Cupola, Altre si fermano sopra quattro Pilastroni, come la Cupola di San Pietro maggiore in Roma, hoggidì celebre al Mondo, & anco è singolare quelladel Duomo di Fiorenza, e fatta artificiosamente, laonde si è eretta molto bene per tante centinaia d´anni. Mà quelle Cupole, che sono state fondate sopra i pilastri deboli, come presuppose di poter fare Bramante (più ardito, che confiderato), quella di San Pietro di Roma, & altremolte sono pericolate la maggior parte; e perciò noi lodiamo, che principalmente si habbia l´occhio alla sicurezza loro, per qual si voglia accidente, che potesse auuenire.
Tra´Tvtte le forme delle Volte non è alcuna più sicura di quella, che è fatta à Cupola, fondata sopra vna pianta Rotonda, e fatto sopra à mura, che non possino calare, & ella habbia il mezo cerchio: la fermezza della Cupola procede da vna egualità di forze , le quali tendono alcentro: onde le due/sue parti non possono nè precedere, nè retrocede l´vna all´altra: e tanto più che la parte inferiore, che regge, e sostiene è vna circonferenza: e la superiore, si reduce con la sua grauezza, come in vn punto: onde volendosi la gravezza auucinare al centro lo dee fare tutto insieme, & più strettamente, e cosi si mantengono nel loro stato, quasi come in luogo di quiete: & à questo modo si manetene la Volta.
Qvesta forza, & vgualità della Volta à Cupola la potiamo conoscere anco con l´esperienza delle cose naturali , e specialmente dal vuono ; il quale per sua natura hauendo vn scorzo cosi sottile, e debole, nientedimeno non è forza humana, che lo possi rompere, come disse anco Plinio ; perche strignendo per il capo, e puunta, che dimostrano i Volti di mezo cerchio, ò apuntati, & i fuoi lati quelli scemi, ò manco, che di mezo cerchio ; come si può trarre anco da Alessandro Affrodiseo: e noi habiamo fatto proua, che tre vouua fermate in piedi sù vna tauola, con vn poco dicera da ambi i capi, hanno sostenuto il peso d´vn mortaio di metallo di piû di 150. libre di peso.
Le volte à padiglione, ouero a spigoli, & à faccie si fanno sopra le piante di 6. 8. e più lati, ò vguali, ò diseguali; delle quali ne sono molte in Roma, e nelle Therme Antoniane, e Diocletiane, & anco nella Villa de Adriano sotto Tiuolli, e quella di sette faccie alle Galuccie di larghezza di 70. piedi de´nostri: la quale hà solo i spigoli murati de tegoloni di terra cotta, e le faccie sono rimurate de Tuffi, e Cementi: iquali in gran parte sono caduti, e tuttaui la Volta si mantiene.
Por le volte più alte del mezo cerchio; e perciò si chiamano acute, e sono quasi incomparabili, e più forte, e gagliarde di tutte le altre ; e perciò si possono far in que´luoghi foue non è molta sicurezza alle spalle della Volta, ouero doue per qualche rispetto rielce bene l´alzarsi : e perciò à ragione si può lodare la Cupola di Santa Maria del fiore, fatta à Padiiglione per assicurarsi dal graue peso della Lanterna tutta di marmo, e fondata sopra, opera in vero fatta con molto artificio, e magistero: queste Volte si compongono con duoi centri in vna linea retta, alquanto distanti tra essi, & al piede della Volta ; mà in modo, che restringano la larghezza del mezo cerchio. Vero è, che dalla sicurezza in poi questa forma à assai spiacenuole all´occhio: e perciò ri rado, ò non mai si debber vfare.
OLTRE LE Cupole le Volte ad vso de gli edifici possono esser di diuerse maniere, & anco non poco differenti; mà le principali, e che si potranno vfare frequentemente, si riducono à sei forme; cioè à Botte, à Conca, à Lunette, à Croce, à Catino, & a Padiglione; lequali, ò che si fanno di mezo cerchio perfetto, e questa è la più gratiosa forma di tutte; sì per la bellezza della forma, & anco sicurezza, come perla facilità del farle: altre anco sicurezza, come per la facilità del farle : altre sono alquanto appuntate nella schiena : lequali furono introdotte dalle nationi straniere dopò la declinatione dell' Imperio, & altre sono alquanto schienate nel mezo, ritrouate ad vso de gli edifici priuaci, e di materie leggieri : di modo che l´vne vengono alquanto più alte del mezo diametro, e´lealtre alquanto più basse : e si possono fare di vna di queste tre proportione, cioè, ò del quatro, ò del terzo, ò sia de´ duoi quinti della largherzza dello spacio, secõdo, che porterà l´occasione del luogo, e della materia di che doueranno esser fatte.
LE VOLTE à Botte, ò fatte à mezo cerchio, lono le più semplici, e si possono fare ne´ luoghi di molta lunghezza, come si vede, che le vsarono gli Antichi nelle Therme, sopra, e sotto terrane´Cripti portici, & vsiamo ancor noi queste Volte non obligando più ad vna forma quadrata, che molto lunga, e vengono ad esser composte di più Archi, l´vno appresso l' altro. Le Volte à conca, ouero à Vela si conueagono alle stanze, e luoghi delle case priuate: perche si possono fare ne´luoghi quadri, perfetti, & in quelli d´vn quadro, e mezo & anco de duoi quadri: si come torna meglio; lequali inuoltano, e per le due lunghezze, & anco da ambiicapi, e per maggior ornamento se le fà vn quadro nel mezo sfondrato all´insù, che le rendono molta gratia.
LE VOLTE à Lunette non furono molto vsate da gli Antichi, perche in vero fuggirono sempre di far ne´loro ediffici alcuna cosa debole, e pericolosa, come è questa , essendo, che le Lunette indeboliscono molto il piede, & il fianco della Volta: tuttania noi ne habbiamo offeruato alcune ne´Criptiportici nelle Vigne di San Pietro in Vincola, oue chiamano le grotte: lequali riceuono il hume dal disopra nel fianco della Volta, e frà esse Lunette, e nel formar le Lunette si dee lasciar conueneuol spacio trà l´vna, e l´altra : accioche resti fermezza al piede della Volta. Di questa forte di Volte habbiamo fatto fare quelle delle tre Procuratie contigue allo Statuario, e Libraria publica, quì in Piazza di San Marco; e quelle de´portici del Monasterio de´Santi Simone, & Giuda in Padoua, & inaltri edifici: oue ogni Lunetta, e di rincontro, ò sopra a´lumi de´Archio, ò di feneltre; lequali fanno gratioso accompagnamento, e prestano comoditá di riceuer lume.
LE VOLTE à Croce si conuengono bene a´luoghi quadri, & à quelli d´vn quadro, e più si fà vna Croce nel mezo, e si lasciano di quà, e di là i pieducci larghi, & a´luoghi più lunghe si fanno due, e tre Croci, secondo, che compporta la sua lunghezza. Ne gli edifici Antichi, cosi in Roma, come altroue vi sono Volte grandissime à Croce, come al Tempio della Pace, e nelle Therme Antoniane, e Diocletiane, e tante altre: come anco molte nel Coliseo, & Amfitheatro Castrense; e parimente nella Villa di Adriano sotto à Tiuoli, e nel Castro Pretorio à San Sebastiano, & in altri edifici, che non raccontamo fuori di proposito.
LE VOLTE à Catino, & anco à Padiglione si possono fare ne´luoghi di forma circolare, e di 6. & 8. e più faccie, & ancho ne´quadri perfetti, e come si disse delle Cupole : lequali maniere, e forme di Volte si sogliono far schiette, e pure, & anco con qualche sfondro, e cauo, come vsarono gli Antichi. Si come si è mostraro le maniere delle Volte perfette, e di mezo cerchio, cosi descriueremo àppresso quelle di portione d´Arco scemo, ò come si dicono sfiancate, e dilumbate, e fatte con manco sesto ò cauo; lequali perciò riescono asfai più deboli delle foddette: cosa, che fi può benissimo comprendere con l´essempio del vuono, che si rompe asfai facilmente, premendolo per la sua larghezza, e grosseza; perche egli, si come fanno anco i Volti sfiancati, fa angoli attusi; mà fe il vuouo si preme per il capo egli fà maggior resistenza, come fanno anco le Volte di mezo sesto : perche, e questi, e quello contengono dentro d´essi vn´angolo retto, ouero vn mezo quadrato : e finalmente maggior forza egli rende per la punta, e perciò esse Volte sono molto più belle forme da vedere di Volte sfiancate, vengono ad esser quelle del mezo ouato, il quale ancora, che si possi formare di più, e meno lunghezza : tuttauia noi lodiamo quello, che si compone de duoi cerchi, formati sopra d´vna linea retta, in modo, che la circondiamo ferenza d´ambeduoi pasino vicendeuolmente per i centri l´vno dell´altro, e s incrocino insieme : intantoche formeranno duoi triangoli d´vguali lati, & angoli, i quali haueranno anco le basi communi, e tocheranno i loro crociamenti nella circonferenza, e quì verrano ad esser i centri per le portioni de gli archi maggiori, che vniscono poi gli archi minori, e vengono à fare la larghezza di tutto l´ouato : il qual verrà lungo quattro parti, e largo sei, come mostrammo altroue, parlando delli requadri, e soperficie irregolai, e si puote comprendere in Disegno.
TRÀ TVTTE le forme delle Volte sfiancate, ò sfchienate noi approbamo più d´ogni altra quella, che hà di cauo circa il terzo della sua  larghezza,si perche è mezana trà l´Arco acuto, e l´intireo, si anco perche egli si forma molto bene, e facilmente col filo facendo duoi triangoli, cosi à deltra, come à finistra ; c´habbino l´altezza di 3. parti, e la linea piana di 4. onde le loro diagonali vengono ad esser di 5. parti. Poi preso tutto la lunghezza delle due diagonali, che faranno 10. parti, poi con vn filo, e fatto centro sù le dette 4. parti, così à destra, come à finistra, e girando il filo si vienne à formare tutta la lunghezza di esso scemo di dieci parti ; cioè quanto furono le due diagonali à punto: e la ragione è, come habbiamo da Euclide , e da Pappo , e parimente inuestigata noi nella nostra prima giouanezza : e perche ogni triangolo con vn angolo retto , i quadrati del lato dell´altezza, e quelli della base posti insieme fanno à punto quanto quelli della diagonale di esto triangolo.
LE VOLTE si deono fare ne´luoghi circondati di mura di conueneuol grossezza, & altezza, e più tosto fatte di mattoni cotti, che de Tuffi, e Cementi di Monte ; e perciò alle stanze di larghezza da 15. fino à 20. piedi le mura potranno farfi grosse circa duoi piedi ; acciò che possino esser permanenti all´edificio ; e perche l´altezza delle mura dal piano delle Volte insù col peso loro aggrauano, e così elle riceuono maggior forza , e spalle ; perciò per regola generale non lodiamo , che si facciano le Volte se non à piano terra per le officine ; ouero sopra al primo ordine delle stanze.
QVANDO i luoghi da far le Volte fussero di affai maggior larghezza , come le Entrate , e Salotti à pe piano , e simili altri , allhora si portranno fraporte due , ò quattro , ò fei Colonne di quà , e di là diuidendo la larghezza in tre parti ; & à questo modo , oltre che si afficura? la Volta noi la facciamo comparire con maggior altezza , & aquista di gratia , e leggiadria ; come fecero gli antichi , & habbiamo fatto noi più volte , cosi nell´opere publiche, come nelle priuate : e si può comprendere da´Disegni di esse.
Segue la tauola con le maniere delle Volte delle Stanze, e Salotti, poco dianzi descritte , con tutte le loro parti , e misure contrasegnate.»

(Parte Seconda, Libro Ottavo, Cap.XIV, 319-322)

Referência bibliográfica

Scamozzi, Vicenzo, "L’Idea Della Architettvra Vniversale, Di Vicenzo Scamozzi Architetto Veneto, Diuisa in X.

Documento

Impresso [digitalizado]

título curto

1615 | L’Idea Della Architettvra Vniversale